La Costituzione sul comodino – Scheda di lavoro 7
Occupiamoci ora dei diritti che riguardano le “formazioni sociali”.
Abbiamo rilevato, nel commentare l’articolo 2 nella prima scheda di lavoro, che la Repubblica garantisce i diritti dell’uomo non soltanto nella sua singolarità individuale, ma pure come persona che cresce nella relazione con altri mediante il suo inserimento in “formazioni sociali ove si sviluppa la sua personalità”.
E’ indubbio che -nella stragrande maggioranza dei casi- la prima relazione che si instaura con altri nel nostro percorso di vita è quella che nasce all’interno della formazione sociale “famiglia”.
Pertanto, inizieremo la nostra riflessione affrontando gli articoli 29, 30 e 31 del testo costituzionale.
Ma la famiglia non è l’unico contesto all’interno del quale facciamo l’esperienza della relazione interpersonale (Per questo motivo, la scheda 8 svilupperà il nostro lavoro portando l’attenzione sui diritti di associazione contemplati dagli articoli 17, 18, 20, 39 e 49)
Ecco il testo completo dei nostri tre articoli:
Articolo 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare
Articolo 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
Articolo 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità e l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo
Articolo 29
Testo |
Osservazioni |
La Repubblica riconosce | Siamo ormai abituati a questa formula che prende atto dell’esistenza di diritti specifici preesistenti all’intervento della Repubblica |
i diritti della famiglia | Questa formula generica presuppone che si vada a verificare il contenuto attuale di questi diritti; in effetti, nel corso della storia questo contenuto ha subito molte modificazioni tutte più o meno orientate verso un ampliamento dei diritti dei singoli componenti della famiglia mentre appare più difficile e lento il riconoscimento di diritti in capo alla famiglia considerata come soggetto a sé.
Quali fonti d’informazione avete utilizzato finora? Siete in grado di indicare articoli e/o siti web affidabili ed utili all’approfondimento personale (o condiviso in PG) del tema? Conoscete il significato dell’espressione “fattore famiglia”? Siete d’accordo sull’uso che ne viene fatto oggi? |
come società naturale fondata sul matrimonio. | Abbiamo visto nella scheda 1 che i diritti inviolabili dell’uomo non derivano dall’intervento normativo dello Stato ma gli sono preesistenti. Nello stesso modo, l’articolo 29 afferma la preesistenza della famiglia a qualsiasi intervento normativo, purché essa tuttavia nasca dalla effettività di quel “negozio giuridico” o accordo esplicito e adeguatamente pubblicizzato tra due persone che viene chiamato matrimonio
In assenza di tale accordo, possiamo considerare la famiglia come “società”? o possiamo considerarla come comunità? (Forse vale la pena richiamare qui la distinzione fatta da Jacques Maritain tra comunità e società -cf. prima scheda); questa distinzione è pertinente anche quando pensiamo alla famiglia? |
Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi | Innanzitutto, conviene interrogarci sul significato che diamo alla parola “morale” Se dovessimo oggi riscrivere l’articolo 29, sarebbe ancora la parola che utilizzeremmo?
Un ulteriore importante approfondimento concerne la verifica della dell’attuale realtà concreta in tema di parità di opportunità e di non discriminazione tra uomo e donna in tutte le tematiche legate alla vita familiare. L’Unione europea svolge da tempo un importante lavoro nei campi che sono di sua competenza, come il lavoro e i diritti fondamentali dei cittadini europei. Pure le associazioni familiari sono assai impegnate a studiare le ricadute che una situazione di squilibrio può avere sul funzionamento equilibrato della vita familiare. Conoscete, ad esempio, la Coface o confederazione europea delle associazioni familiari? Ha pubblicato degli interessanti studi sull’argomento. http://www.coface-eu.org |
con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare. | Molti di noi lavorano in ambiti in cui il sostegno alla stabilità della unità familiare costituisce un elemento essenziale della propria professionalità. Quale conoscenza ritenete di avere (o di dover avere) sul contenuto del diritto di famiglia e la sua evoluzione recente? |
Articolo 30
È dovere e diritto dei genitori | E’ interessante notare che il testo parla prima di dovere, poi di diritto dei genitori.
Vi risulta che questo rapporto sia sempre rispettato da parte dei genitori che incontrate professionalmente? Che cosa si può o si dovrebbe fare per ristabilire un giusto equilibrio? |
mantenere, istruire ed educare i figli, | Al dovere dei genitori corrisponde necessariamente un diritto dei figli.
Quale rapporto c’è tra questa enunciazione e i contenuto della Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo del 1989 che ha definito il quadro dei diritti riconosciuti ad ogni minore? Avete una adeguata conosceza del testo (disponibile da questo link: https://www.unicef.it/Allegati/Convenzione_diritti_infanzia_1.pdf Quale è il rapporto tra il dovere dei genitori di istruire i propri figli e il dovere di un insegnante di istruire i propri studenti? e quale è il contenuto del dovere di educazione che riconosciamo a carico dei genitori e/o a carico degli insegnanti e degli educatori? |
anche se nati fuori del matrimonio. | E’ evidente che il diritto dei figli ad essere mantenuti, istruiti ed educati è indipendente dal comportamento dei genitori quando si tratti di nascite avvenute in un rapporto adulterino.
E’ altrettanto evidente che lo stesso diritto va riconosciuto a figli nati in un rapporto di semplice convivenza, quando cioè vi è la rinuncia alla sottoscrizione pubblica di quel negozio giuridico che è alla base del riconoscimento dell’esistenza di una famiglia-società naturale. Il progressivo aumentare di queste situazioni può rimettere in causa il contenuto dell’articolo 29? |
Nei casi di incapacità dei genitori, | Secondo voi, le condizioni in cui viene accertata l’incapacità dei genitori sono adeguate? Quale è il peso delle carenze culturali, educative, formative ed economiche nelle cause d’incapacità genitoriale? Sono adeguate le politiche preventive del possibile disaggio sia della copia genitoriale che della “prole”? Che cosa dicono in merito la Convenzione internazionale dei diritti del Fanciullo e la dichiarazione europea dei diritti fondamentali (disponibile da questo link: http://www.echr.coe.int/documents/convention_ita.pdf |
la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. | Quale giudizio può dare Pedagogia Globale sulla legislazione attualmente vigente in questo campo? |
La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. | E’ chiaro che questo paragrafo è stato scritto pensando all’ipotesi di nascite “illegittime” e che la diffusione delle convivenze stabili e con figli nati dalla coppia convivente richiederebbe una revisione dell’interpretazione del principio (cf. terzo commento precedente) |
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità | Anche questo paragrafo pone nuovi problemi se si pensa all’evoluzione sia dell’adozione sia dei mezzi di procreazione assistita. |
Articolo 31
Testo |
Osservazioni |
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia | E’ proprio in questo paragrafo che si esprime meglio la rilevanza costituzionale che si è voluto dare alla famiglia nell’ordinamento giuridico italiano.
Si parla molto oggi di “fattore famiglia” o di “quoziente familiare”. A che cosa si riferiscono e in che cosa consistono? |
e l’adempimento dei compiti relativi | Un interessante confronto andrebbe fatto con le politiche familiari di altri paesi europei. Che cosa ne sappiamo ora? Potrebbe essere oggetto di studio in PG? |
con particolare riguardo alle famiglie numerose | Il sistema degli assegni familiari e delle deduzione IRPEF per carichi di famiglia vi sembrano in linea con il principio affermato? |
Protegge la maternità e l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo | Dovrebbe essere una responsabilità della “Repubblica” quindi dell’insieme della società, ma a ben vedere, le misure di protezione ed economiche sono sempre più lasciate all’iniziativa degli enti locali. Il federalismo fiscale potrebbe, secondo voi, migliorare questa situazione? E quale è lo spazio dei Piani di Zona nel garantire questa protezione? |