TEMA : Etica ed Estetica nelle nostre professioni
Incontro di formazione del 26 gennaio 2014 presso l’Istituto Sant’Ambrogio di Milano
Il laboratorio è stato condotto da Carla Colli e Daniela Pozzoli sviluppando la seguente scaletta:
- Qualche info sulle decisioni del consiglio circa la scansione degli incontri sul tema (si è approfondito nel pomeriggio)
- Come è nato questo laboratorio: sviluppo del lavoro (chi abbiamo interpellato, chi ci ha risposto: Cpp di Piacenza, un laureato in estetica)
Sviluppo della scaletta:
- Si è scelto di gestire il laboratorio utilizzando forze interne all’associazione di PG per iniziare a svolgere il filo rosso sul tema, anche da portare come contributo al Congresso di Montreal a cui l’assemblea ha deliberato di voler partecipare; per questo è stata richiesta la collaborazione attiva di ciascuno: l’intenzione è stata anche quella di verificare quanto il gruppo presente si sarebbe reso disponibile a creare effettivamente un percorso originale sul tema.
- Entriamo nella favola di Cenerentola, così come la ricordiamo: Ora ve ne proponiamo una versione nuova: Video Cenerentola (You Tube: Emma Dante,Trilogia degli Occhiali – puntata di “Retroscena” 4/5) ( min. 6.40-11.36)
- Appuntatevi 5 parole riguardo a ciò che avete visto
- Video intervista a commento (You Tube: Emma Dante: Anastasia, Genoveffa, Cenerentola min. 7.20-13)
- E ora prendiamoci 2 minuti di silenzio:
- Appuntiamoci ciò che riteniamo significativo dell’intervista che segue (You Tube: Emma Dante,Trilogia degli Occhiali – puntata di “Retroscena” 1/5 (min. 0.00- 6.00)
- Tutto quanto abbiamo visto e fatto fino ad ora è parte integrante e oggetto della seconda parte del laboratorio che si svolgerà in piccolo gruppo
- Formazione di 2 sottogruppi
- Lavoro di gruppo (15 minuti): distribuzione, visione e commento delle riproduzioni di opere pittoriche di varie epoche, senza conoscerne l’origine ma seguendo le domande indicate sulle riproduzioni (V. 3.2): (Caravaggio: La morte della Vergine; El Greco: Apocalisse, apertura del quinto sigillo; Picasso: Celestina; Duchamp: Bicycle Wheel; Mondrian: Composizione; Fontana: Concetto spaziale – Attese 1965;
- Preparazione di un report di gruppo da presentare in plenaria (30 minuit).
- Domande: L’autore di quest’opera che cosa comunica? Come comunica? Quali strumenti ha utilizzato per comporre quest’opera? E’ universale il suo messaggio?
PAUSA CAFFE’
- Report dei 2 gruppi
- Discussione: Daniela, Carla, tutti:
Sviluppo della discussione
- La rivisitazione della fiaba di Cenerentola è stata fortemente contestata dal punto di vista pedagogico (non ha senso apportare modifiche strutturali al racconto della fiaba e forzare in modo grottesco i personaggi perché il bambino deve essere lasciato libero di giocare di fantasia) e dal punto di vista culturale (per es.: se l’originale della fiaba è quello di Perrault, il nome stesso di una delle sorellastre non avrebbe potuto essere Genoveffa, nome che in traduzione italiana suona sgradevole e che invece in francese è il nome di una santa regina, salvatrice della patria, molto venerata e di grande importanza).
- E’ chiaro che la scelta dei video sull’opera teatrale di Emma Dante voleva solo stimolare il dibattito su un’operazione ritenuta “artistica”, visto il numero di premi e di riconoscimenti ottenuti, e non offrire un esempio di opera d’arte, tanto quanto la scelta delle riproduzioni studiate e discusse nell’ambito del lavoro in piccolo gruppo.
- I presenti convengono che un’opera è bella, cioè nasce come bella dalle mani dell’autore oppure viene sentita, descritta o giudicata tale se e quando emerge da una relazione ( è importante entrare nel linguaggio, nel contesto, nel mondo dell’autore) e quando esprime la ricerca di un universo, e dell’universale.
- Rifiutiamo le provocazioni fine a se stesse, proprio perché non aprono la mente e il cuore ad oltrepassare i limiti spazio-temporali e non ci lasciano liberi: quindi, né lo strumento, né la forma devono mai eccedere, ma permettere la riflessione e invitare alla ricerca personale
- I due gruppi hanno lavorato seguendo diverse modalità: nel primo che ha relazionato, le opere riprodotte sono state utilizzate come stimolo a una riflessione comune, mentre ogni membro del secondo gruppo ha analizzato la singola opera e ha espresso le proprie sensazioni utilizzando nomi, aggettivi o perifrasi significative. Entrambi i gruppi hanno convenuto che il messaggio dell’opera è universale nel comunicare bellezza se suscita emozioni, anche se diverse e di diverso indirizzo, ma non solo.
- Qualcuno ricorda che se partiamo dal presupposto che io stesso sono un’opera d’arte, che l’uomo è un’opera d’arte, il mio compito consiste nel conservare la bellezza di quest’opera e non di stravolgerla. Ma si obietta che ciascuno di noi vive in continuo cambiamento e il rischio di non riconoscere più l’armonia presente in ciascuno o di non rispettarla è sempre in agguato (V. polemica sullo stravolgimento della fiaba di cui non si riconosce più il messaggio originale)
- Un cenno viene fatto anche al costante rapporto tra natura e cultura, tra terra e mondo (Heidegger), rapporto che sempre si manifesta nelle opere artistiche, da qui la necessità di un “allenamento” alla lettura di questi elementi e al riconoscimento del debito che ciascuno di noi ha con il momento storico in cui vive e con quello in cui ha vissuto l’autore.
- Rilevante è anche l’osservazione che richiama a tenere alta la guardia rispetto a certi facili automatismi: il passaggio dall’estetica all’etica, dal bello al buono, non è mai automatico: si pensi alle aberrazioni del periodo nazista (molti gerarchi si circondavano di opere d’arte e si compiacevano di esserne estimatori esperti…)
Lo specifico di Pedagogia Globale ci impone alcune ulteriori domande che ci possono accompagnare anche nei prossimi mesi dedicati allo studio e all’approfondimento del tema Etica ed estetica nelle nostre professioni :
- chi entra in relazione con me e con la mia attività professionale è in grado di rilevare la bellezza del mio operare? Il bello di ciò che faccio quotidianamente?
- anche nelle professioni, il bello nasce da una relazione…
- in che cosa consiste il bel risultato della mia attività professionale?
- il successo è definito, statico, oggettivo, riconoscibile secondo parametri codificati o è accettazione di una tappa seppur soddisfacente, ma dinamica, aperta alle critiche, al confronto, alla discussione fra persone? (identità forti e dinamiche)
- Es.: docente ≠ insegnante, istruttore, tecnicamente preparato, ma incapace di una relazione autentica, che accetti l’incognita sottesa alla dinamica della relazione stessa
Sintesi elaborata da Daniela e Carla