Proseguendo lungo il percorso di studio di quest’anno, Domenica 25 Novembre abbiamo incontrato la dottoressa Maria Teresa Rossi, psicologa e psicoterapeuta, che ci ha offerto un appassionante intervento sul tema:
Parola ed Emozione.
Proponiamo qui di seguito un brano della memoria che la dottoressa ci ha inviato:
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La parola è una caratteristica specifica dell’essere umano. Heidegger diceva che ”noi siamo un colloquio. L’essere dell’uomo si fonda nel linguaggio (Sprache); ma questo accade (geschieht) autenticamente solo nel colloquio (Gespräch)…E’ in tal modo che il parlare rende possibile l’incontro”.
Ma quando e a quali condizioni il nostro parlare sfiora e si intreccia con un’altra capacità specificamente umana, ossia la possibilità di provare emozioni e di averne coscienza?
Lo psichiatra Eugenio Borgna ha ricordato spesso che “l’insonnia della ragione genera mostri”, ricollegandosi idealmente alle parole di Giacomo Leopardi secondo cui “la ragione pura e senza mescolanza è fonte immediata e per sua natura di assoluta e necessaria pazzia”. La dimensione emozionale viene riconosciuta come struttura portante della vita, della conoscenza, della comunicazione.
Oggi il linguaggio sembra sovradimensionato in senso emotivo, appare viscerale, veicola rabbia, paura, commozione, suscita lacrime…ma è autenticamente emotivo?
Le emozioni passano ancora attraverso la mediazione della parola? O vengono semplicemente agite, acquisendo la caratteristica dell’immediatezza? L’uso massiccio degli emoticons rivela che non abbiamo parole sufficienti o adeguate per dire le emozioni? Oppure le emozioni afferiscono ad una dimensione superficiale, impulsiva, senza rielaborazione cognitiva, e quindi non trovano nella parola una via di espressione?……>>
Gli interessati ad un approfondimento possono consultare l’intero documento.
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