Ordine del giorno di Tupini
L’ordine del giorno presentato da Giorgio Tupini e approvato il 9 settembre 1946 affermava che:
“… la sola impostazione veramente conforme alle esigenze storiche, cui il nuovo statuto dell’Italia democratica deve soddisfare, è quella che:
- riconosca la precedenza sostanziale della persona umana (intesa nella completezza dei suoi valori e dei suoi bisogni, non solo materiali ma anche spirituali) rispetto allo Stato, e la destinazione di questo a servizio di quella;
- riconosca a un tempo la necessaria socialità di tutte le persone, le quali sono destinate a completarsi e a perfezionarsi a vicenda mediante una reciproca solidarietà economica e spirituale: anzitutto in varie comunità intermedie, disposte secondo una naturale gradualità (comunità familiari, territoriali, professionali, religiose, ecc) e quindi, per tutto ciò in cui quelle comunità non bastino, nello Stato;
- che per ciò affermi l’esistenza sia dei diritti fondamentali delle persone, sia dei diritti delle comunità anteriormente ad ogni concessione da parte dello Stato“.
A ben vedere, questo OdG dovrebbe essere sempre tenuto in mente, ad esempio quando si voglia parlare adeguatamente di sussidiarietà.